Page 8 - Le iconoclastiche scorribande romane di Vittorio Imbriani
P. 8

minchione del Valadier, ne han fatto una cosaccia, che piace singolarmente a chiunque, privo

                        del senso del bello, ha quel gusto volgare per la simmetria e per la correttezza che alcuni
                        stimano amor del bello.



                        Il Pincio

                        Il  Pincio  è  angustissimo,  ma  pieno  zeppo  di  roba.  In  quei  pochi  palmi  quadrati  v’è  un
                        meridiano, una casina ridicolissima, una tabaccheria, un obelisco, un padiglione per bigliardi,

                        una  tettoia  per  esercizi  ginnastici,  un’altre  per  l’altalena,  un  carosello,  un  serbatojo  per
                        l’acqua, un idrocronometro, da tredici fontane, una trentina fra gruppi, statue e bassorilievi e

                        per ora da centoquindici busti d’uomini pretesi illustri, con un alloro piantato di dietro per
                        far loro ombra…Questa esposizione permanente di busti è una ridicolaggine stomachevole.

                        Basti  dire  che  si  comincia  da  Stesicoro  e  Pitagora  e  si  termina  con  Urbano  Rattizzi  e

                        Gregorio Ugdolena…per ora. Ma non temete, si scenderà anche più giù ! Vi vedrete anche le
                        oscene grinte de’ Nicotera e de’ Depretis un giorno o l’altro.



                        La Fornarina - Martedì, 12. XII.

                        La Fornarina è bella, appunto perché è la vera figlia del Fornaio, triviale, materiale, un bel
                        pezzo di ciccia.



                        Il Campidoglio

                        …Salutammo Marc’Aurelio. Salutammo la  povera lupa,  scendendo la cordonata; quella
                        povera lupa, che tengon barbaramente chiusa in una gabbia, mentre facendovi una cancellata

                        intorno si potrebbe lasciar liberamente gironzolare per quelle ajuole. Notammo l’assenza delle
                        oche. Un Campidoglio senz’oche è cosa inconcepibile. L’oca è lo animale repubblicano per

                        eccellenza. Chi la surroga in Campidoglio ? I consiglieri comunali.



                               Finalmente  un  giorno,  si  può  pensare  nel  Dicembre  1876,    Vittorio

                        Imbriani è meno incazzato del solito e, sorprendentemente, afferma: Quanto è
                        brutta agli occhi miei la fontana di Trevi, altrettanto è bella, è degna, è, direi, quasi perfetta,

                        quella di Piazza del Quirinale. Un obelisco di granito rosso del Museo d’Augusto; i colossi
                        di Monte Cavallo, copie di sculture greche truove nelle terme di Costantino, un’enorme tazza

                        di granito bigio orientale, che fino al secol nostro servì di abbeveratojo nel Campo Vaccino,
                        formano aggruppati con arte, un insieme unico al mondo e quale certo in nessun altro paese

                        potrebbe  formarsi.  Ma  attenzione  !  L’entusiasmo  benevolo  di  Imbriani,  sempre
                        scarsissimo, dura poco, presto si spegne e sulla fontana del Quirinale, che fino


                                                                                                7
   3   4   5   6   7   8   9