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Note di diario

                                                                  di Luigi Ceccarelli

                                                                          (1969 )






                   Nel riordinare le carte e i documenti di Luigi, mi sono imbattuta in una vecchia agenda rovinata
            e, sfogliandola, mi sono accorta che conteneva dei  geroglifici, difficilmente interpretabili. Pensieri sparsi
            nell’ arco di circa quattro mesi, dalla metà di aprile alla metà di luglio del 1969.
                   Nostro figlio Filippo mi aveva segnalato l’esistenza di queste riflessioni del padre, che aveva letto
            da adolescente e che lo avevano impressionato e divertito. Io non pensavo di ritrovarle con tanta facilità,
            (fortuitamente?). In realtà rappresentano più di tante cose da lui scritte il suo carattere, il suo spirito, la
            sua originalità. Era abbastanza così.
                   Alcuni pensieri sono  scanzonati e divertenti, altri un po’ cinici, altri stranamente premonitori.
            Tutti comunque, nella loro ambivalenza e singolarità abbastanza unici e preziosi.
                    Le annotazioni da me trascritte qui di seguito rispecchiano quella singolare natura che era la
            sua. Quante volte  le persone mi hanno chiesto con vera perplessità “ Ma te, che lo conosci bene, lo
            capisci Luigi quando fa sul serio o quando scherza?” Io non ho mai saputo rispondere bene (L.A.C.)






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            Sabato 12 aprile – s. Zenone v.
            Con Letizia a Passignano sul Trasimeno. L’Isola Maggiore: una collina umbra che
            emerge dall’acqua



            Lunedì 14 aprile – s. Valeriano v.
            Un sottosegretario socialista va in visita all’Italsider di Taranto. Preparazione per il
            viaggio. Cena con il dr. C., suo segretario particolare e conterraneo di Calabria. Al caffè,
            dopo un pasto divorato in silenzio, C, che si sente arrivato esprime la sua soddisfazione:
            “la mattina mi sveglio ed è molto bello guardare dalla finestra del mio appartamento –ho
            anche la moquette- la cupola di S.Pietro; poi faccio la doccia col Badedas.”



            Mercoledì 16 aprile – s. Lamberto m.
            Sposa N. Ha mandato gli inviti al ricevimento con un implorante R.S.V.P.






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