Page 2 - Il mito popolare di Cola Di Rienzo
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                                      IL MITO POPOLARE DI COLA DI RIENZO

                                         TRA SOSTENITORI E DETRATTORI.

                                                     di Luigi Ceccarelli




                              "Cola  di  Rienzo  Nicola  di  Lorenzo  detto  (Roma  1313-54),

                              popolano, ispirato da ideali mistici e dal desiderio di riportare Roma

                              all'antica  grandezza  repubblicana,  si  proclamò  (1347)  tribuno,

                              esautorando  i ceti  nobiliari  e  invitando  le  città d'Italia  a  unirsi  per

                              eleggere  un  imperatore  italiano.  Scacciato  dai  fautori  di  papa
                              Clemente VI (allora ad Avignone), fu accolto a Praga dall'imperatore

                              Carlo  IV  (1350),  che  poi  però  lo  arrestò  come  eretico  (1352),

                              inviandolo  ad  Avignone.  Liberato,  ebbe  da  papa  Innocenzo  VI  il

                              titolo  di  senatore  e  fu  mandato  a  Roma  (1354)  per  appoggiare

                              l'®Albornoz  nell'opera  di  restaurazione  del  potere  pontificio;  ma

                              dopo  due  mesi  di  governo  dispotico  e  stravagante  fu  ucciso  sul

                              Campidoglio in una sommossa. Col titolo di Cronica ci è giunta una
                              sua  biografia  anonima  in  volgare  romanesco,  di  grande  interesse

                              letterario."




                         Questa,  così  asciutta  e  sintetica,  è  la  vita  di  Cola  di  Rienzo    come  è  giusto  debba

                   apparire in un dizionario (è la Garzantina) per una rapida consultazione. Ma in realtà la vita

                   di Cola di Rienzo è molto più complicata e tortuosa. Più che una vita è una storia, piena di

                   contraddizioni,  di  successi,  di  delusioni,  di  alti  e  bassi;  tutte  cose  ormai  copiosamente

                   documentate  in  una  sterminata  bibliografia.  E'  proprio  su  questi  avvenimenti  che  si

                   delineano e poi si marmorizzano le linee negative e positive della sua figura. E', quella di Cola
                   di Rienzo, una personalità tale che porta a valutazioni manichee senza equilibrio: le opinioni

                   sono  sempre  fanatiche,  totali,  oltranziste.  O  appassionati  sostenitori  o  incalliti  detrattori.

                   Rimangono di lui giudizi e ricordi forti e incancellabili. Qualcuno lo incensa ricordando che

                   Cola di Rienzo ha sacrificato tutta la sua vita a Roma e all'Italia, che ha difeso contro tutti

                   un'idea di equa giustizia e di "buono Stato", che è andato ramingo, eremita e prigioniero fino

                   in Boemia  e  ad Avignone,  per  poi  essere  ucciso,  e  in  quella  maniera,  dal popolo che egli


                                                                                                        1
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