Page 8 - Sulla delegazione romana dell'Accademia Italiana della cucina
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capitava spesso a cena a casa nostra ed aveva così modo di

                           intrattenersi con l'amico Ceccarius. Per me ragazzo, ero

                           intorno ai miei vent'anni, queste visite del già affermato

                           Vergani, costituivano un gran piacere: i suoi racconti giovanili

                           a Roma, la città in quegli anni, l'Esposizione del 1911, la

                           Reginetta di Roma (aveva fatto sega a scuola per vederla), il

                           suo lavoro come assistente di Pirandello, la prima al Valle dei

                           Sei personaggi in cerca d'autore, interpretata da sua sorella Vera nel
                           ruolo della figliastra, il Teatro  di Bragaglia, le interviste con


                           D'Annunzio, quelle altre con ciclisti poveri e pugili suonati, i
                           resoconti di guerra dalle navi in battaglia, le prime Miss Italia

                           e, veramente, eccetera, eccetera, eccetera. Un uomo

                           straordinario e meraviglioso che sapeva tutto, che sapeva

                           raccontare tutto con incanto e fascino. Mi parlava come fossi

                           già un uomo maturo, gli ero simpatico e una volta mi regalò

                           con un'affettuosa dedica un suo libro, di quelli sportivi, Festa di

                           maggio, sul Giro d'Italia. E  in questo periodo posso dire che

                           tra Ceccarius e Vergani qualche vaga e concorde lagnanza sulla

                           cucina che non era più quella di un tempo ci sia sicuramente

                           stata. Poi per qualche tempo più niente. Finché i tempi

                           maturarono. Vergani incaricò da Milano l'amico comune Luigi

                           Volpicelli di accostare Ceccarius perché potesse impiantare la

                           Delegazione di Roma dell'erigenda Accademia.

                           Figurarsi Ceccarius. Lui di Roma conosceva tutto. Sì, antichità,

                           arte, costumi, miti e vicende, ma anche era uomo di qualificate

                           ed alte relazioni nella vasta società cittadina. Conosceva tutti e

                           tutti lo conoscevano come una vera e propria autorità romana.

                           Sapeva bene chi a Roma aveva a cuore il culto della cucina

                           originale e la conoscenza storica  e tradizionale della stessa.
                           Insieme a Volpicelli, amici da sempre (prima che i Ceccarelli



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