Page 9 - Sulla delegazione romana dell'Accademia Italiana della cucina
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salissero all'Aventino i Volpicelli abitavano nella stessa strada,

                           via Corsini, a pochi metri gli uni dagli altri) mise su la Consulta

                           della Delegazione di Roma e diede inizio all'attività

                           accademica. La prima riunione conviviale iniziò con una cena.

                           Ceccarius che, cosa risaputa, prediligeva le osterie ne scelse

                           una, che non c'è più, a Trastevere in via San Francesco a Ripa,

                           dal gaio nome "L' Usignolo". Il caro Luigi Volpicelli ha poi

                           rievocato tanto brillantemente quel fatidico evento: "Eravamo
                           una dozzina, molti amici, tutti compresi dell'importanza della


                           serata e di quello che stavamo per fare. L'oste scodinzolava
                           attorno, seguito da due tracagnotti di camerieri, e pareva gli

                           dovesse scoppiare il cuore per l'ansia e l'emozione. C'era

                           Ceccarius, infatti, personaggio principe delle osterie romane;

                           c'erano tante facce nuove; c'era il missus dominici, Manolo

                           Borromeo, venuto da Milano, alto, elegantissimo, con un

                           tratto così signorile da intimidirlo. Aveva perfino infiorato il

                           tavolo, per quella cerimonia, cercando di mascherare il meglio

                           possibile che ci trovavamo in un'osteria. A Milano, la cena

                           inaugurale, l'avevamo tenuta in un ristorante, famoso ritrovo

                           d'artisti, e sede di uno dei più autorevoli premi letterari".

                           L'atmosfera e l'ambiente erano quelle giuste per ospitare una

                           Delegazione che aveva come presupposto la tutela

                           gastronomica romana. Adesso credo sia impossibile

                           concretizzare riunioni come quella. Era una circostanza oggi

                           irripetibile e improponibile. È completamente cambiato lo

                           scenario romano delle osterie.

                           Ceccarius mi permetteva, con mio enorme piacere, di

                           accompagnarlo ai convivi di cucina romana. Era così

                           interessante e divertente per me, e così raro, credo, anche per
                           tutti, assistere alle acute e sapienti disquisizioni che gli



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